Gabriele Maquignaz nasce a Aosta nel 1972.
Da subito Gabriele mostra un’indole molto creativa e nel suo percorso coniuga un forte radicamento alla sua terra alpina e al Cervino con un interesse e una curiosità che travalicano i confini. Gabriele è un ricercatore affascinato dalla possibilità di esprimere attraverso l’arte la dimensione spirituale dell’essere. Da giovane diventa maestro di sci e sviluppa diverse attività ricettive gestite dalla sua famiglia, ma la sua strada è ormai tracciata verso il mondo dell’Arte in cui si esprimerà ai massimi livelli. Gabriele si forma con solide basi nell’arte povera e fonda le proprie radici nell'arte africana, oceanica e nella pop art, oltre che nel percorso dei grandi maestri del '900 con particolare attenzione a Picasso, Giacometti e Matisse sino a Basquiat e Shnabel.
L’eclettismo e la poliedricità di Gabriele lo portano a cimentarsi nella pittura, nella scultura, nella tecnica mista, nell’arte concettuale e nel design che si esprime nei suoi gioielli, abiti e complementi di arredo. Partecipa a diverse mostre sia collettive che monografiche e sulle orme dello spazialismo fonda una visione innovativa della terza dimensione nell'arte ossia quella spirituale e ultraterrena che travalica spazio e tempo. Gabriele declina nell'arte questa visione con le sue straordinarie porte e conia un taglio ellittico che incide nella tela in modalità sempre diverse e innovative. La sorella Marie Ange dipinge come il padre Aimé, confermando la vena artistica e creativa della famiglia.
Le opere di Gabriele sono acquistate da collezionisti italiani e esteri e la visita al suo atelier ai piedi del Cervino è una esperienza di grande intensità. Hanno scritto di lui numerosi critici d'arte e giornalisti di settore tra cui Philippe Daverio, Maurizia Tazartes, Gabriele Accornero, Vittorio Sgarbi, Salvo Nugnes. Hanno parlato di Gabriele le principali testate media nazionali e diversi format internazionali.